Per i parrucchieri la formazione è di vitale importanza e rappresenta la sola disciplina che regola e forgia la loro creatività. Ma esiste ancora?
“Oggi Spendono 5000 Euro Per Poi Accorgersi Di Non Avere Imparato Nulla”
Enzo Liuzzi, parrucchiere specializzato nel taglio e nel colore, ama definirsi il Maestro Della Formazione.
Svolge quest’attività da più di 40 anni, attualmente con sede a Castellammare di Stabia provincia di Napoli.
Parallelamente Enzo Liuzzi si occupa della formazione per giovani talenti, organizzando durante l’anno corsi di formazione per taglio base, taglio avanzato, acconciature e schiariture.
Secondo Enzo, creatività e tecnica camminano sempre insieme, ed è sbagliato trascurare, sia l’una che l’altra.
L’errore più grande che viene perpetuato è che spesso, il parrucchiere alimenta troppo la creatività, trascurando lo studio della tecnica.
Il motivo di questa scelta è legato all’immediatezza della creatività, diciamo che per chi non ha voglia di studiare diventa apparentemente più facile.
D’altra parte c’è il rovescio della medaglia, troppa tecnica e poca creatività costruisce risultati senz’anima.
Un taglio tecnicamente perfetto richiede una piega che valorizzi lo stile.
Quindi, possiamo dire che queste due espressioni (tecnica e creatività) accompagnano il parrucchiere per tutta la sua vita professionale.
Come è cambiata oggi la formazione? Esiste ancora?
Alla domanda di come è cambiata oggi la formazione – afferma Enzo – e se esiste ancora, sono tentano a dire che: “AI MIEI TEMPI ERA UN’ALTRA COSA”. Con l’esperienza oggi posso dire che solo la conoscenza delle cose può creare basi solide per un’attività di successo.
Com’era prima?
Lo scenario era ben distinto. C’erano poche famiglie artistiche geniali che governavano il mercato a livello mondiale e, una moltitudine di mandrie o pecore parrucchieri che inseguivano incantati la loro genialità. Quindi, c’era chi si arricchiva sull’ignoranza delle mandrie-pecore parrucchieri, facendo da padre padrone. Con il subentrare delle grandi multinazionali, aziende senza scrupoli, l’alleanza si è rafforzata, amplificando l’illusione della mandria che un giorno sarebbero diventati grandi come le famiglie artistiche. In pochi ce l’hanno fatta, semplicemente perché sono stati più scaltri. Con gli anni sono sorte diverse accademie e scuole regionali che hanno cercato di contribuire alla crescita formativa dei parrucchieri. I danni e l’illusione che hanno generato sono incalcolabili, e quando le mancanze venivano a galla era già troppo tardi.
Com’è oggi?
Oggi il mercato della formazione è molto frammentato. Le pseudo scuole, accademie, associazioni e altro, hanno amplificato la confusione a discapito delle nuove generazioni. In pratica, quando un ragazzo investe per frequentare una scuola autorizzata dalla regione, per acquisire il famigerato diploma riconosciuto, si ritroverà solo con un bel pezzo di carta tra le mani. Nel momento in cui troverà lavoro presso un salone, si accorgerà di aver speso male i suoi soldi, in quanto, non sarà in grado neanche di lavare i capelli. Un’amara scoperta per chi ha speso 5000 euro per frequentare una scuola che non gli ha insegnato niente.
Qual è l’alternativa?
Ecco come dovrebbe essere la formazione: i candidati dovrebbero essere ufficialmente formati all’interno dei saloni. Ogni acconciatore deve essere il tutore e la guida principale per l’allievo che vuole imparare. L’impegno che ogni titolare di negozio si assume per la formazione dell’allievo, deve essere incondizionato e reciprocamente gratuito. In questo caso, l’allievo non dovrà spendere 5000 euro per conoscere la sua sorte. Durante il percorso formativo all’interno del salone, avrà la possibilità di scoprire come vengono trattate le attività tecniche dei servizi, acquisendo un’esperienza che non ha paragoni con la scuola regionale. La sua permanenza nel salone, deve durare almeno di due anni e regolamentata con accordo reciproco, firmato e sottoscritto alla presenza di un legale. Alla fine dei due anni di formazione, l’allievo potrà decidere se continuare o andare via, senza vincoli reciproci. A quel punto, se decide di fermarsi nel salone dove ha fatto la formazione, si procederà alla tipologia di contratto, più idoneo per entrambi.
Enzo Liuzzi sembra avere le idee chiare su come dovrebbe essere svolta una vera formazione per le generazioni di futuri parrucchieri, e a tale proposito vi consigliamo di approfondire l’argomento, leggendo l’articolo sul nuovo libro di Patrizia Pozzato, altra figura autorevole del settore, dove spiega la vita da salone ai futuri parrucchieri con (Mamma) Voglio Fare La Parrucchiera.
Chi fosse interessato ai corsi di formazione di Enzo Liuzzi, può trovare tutte le informazioni A QUESTO LINK.