Mi Chiamo Krizia, e fin da quando ero bambina, ogni volta che pensavo a come sarebbe stata la mia vita “da grande”, ho sempre avuto impressa nella mente la stessa immagine, che oggi è divenuta realtà.
Io Dentro Un Salone, Immersa Nel Mondo Dei Tagli Di Capelli E Dei Colori
“Bene signorina, il suo esame orale è stato eccellente, mi piacerebbe sapere dov’è che si vede lei tra qualche anno.”
Mi chiese la presidente d’esame.
“In un salone di parrucchieri, possibilmente il mio.”
Eppure, era il 2011, quando espressi a mia madre la volontà di lasciare il secondo anno di liceo linguistico per poter intraprendere la scuola di parrucchieri.
Perché quando entravo nel salone di mia cugina e rimanevo incantata a guardare.
Ero affascinata dal movimento delle sue mani quando teneva pettine e forbici in mano.
Il rumore dei tanti phon accesi, rilasciava in me una sensazione talmente piacevole, che ad oggi mi rimane ancora difficile da spiegare.
Ho avuto però la fortuna di avere dei genitori che non hanno mai ostacolato le mie scelte, ma che allo stesso tempo, hanno sempre cercato di farmi ragionare.
In quel caso quindi, il consiglio di mia madre fu:
“Se vuoi lasciare scuola per fare quello che ami domani ti accompagno e ti iscrivo alla scuola di parrucchieri. Per esperienza però ti dico, che almeno il diploma lo prenderei. Così, giusto per una tua cultura personale, per non guardati indietro un giorno e pentirti di non averlo fatto.”
Nonostante io sia sempre stata una persona istintiva, decisi di ascoltare il consiglio di mia madre.
Senza troppa fatica e con ottimi risultati arrivai al giorno della tanto attesa maturità.
Più grande, ma con lo stesso sogno nel cassetto.
“Bene signorina, il suo esame orale è stato eccellente, il migliore fino ad oggi. Sentirla parlare è stato un piacere. Mi piacerebbe sapere dov’è che si vede lei tra qualche anno.”
Mi chiese la presidente d’esame.
“In un salone di parrucchieri, possibilmente il mio.”
Ricordo ancora l’espressione accigliata sul suo viso.
“Mi vedrei bene anche come insegnante, ma una vita a scuola in mezzo a dei mocciosetti che mi deridono, non voglio proprio passarla. Preferisco fargli i capelli a quei mocciosetti li”
Passata l’estate, (la più bella e spensierata della mia vita) trovai subito lavoro in un bar.
In quel periodo, un po’ perché stavo crescendo, un po’ per non avere rimpianti in futuro, decisi di partecipare al test d’ingresso dell’università di lingue che, con mio stupore, superai con buoni risultati.
Nonostante nel mio percorso all’università ottenni ottimi voti, più il tempo passava, più sentivo in me una sensazione di vuoto e incompletezza.
Studiavo e ristudiavo ma più il tempo passava, più l’immagine di me all’interno di un salone di parrucchieri diventava nitida e di conseguenza, mi sentivo di non appartenere al mondo universitario.
Inutile dire che anche in questo caso, anche se con un po’ di amarezza, i miei genitori mi sostennero.
Li ringrazierò per sempre.
Quando misi piede per la prima volta nell’accademia di parrucchieri capii subito che quello sarebbe stato il lavoro della mia vita.
Ovvio che la strada è stata tutt’altro che in discesa. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto mollare tutto quanto.
Momenti nei quali mi sono sentita inadeguata, o meglio, dove mi hanno fatta sentire così per molto tempo.
Poi, in piena pandemia ho avuto la fortuna di leggere un libro, (Mamma) Voglio Fare La Parrucchiera, di Patrizia Pozzato, e decisi che lei era la persona che avevo cercato fino a quel momento.
Con un pò di faccia tosta, demoralizzata e appena uscita dalla seconda ondata di una pandemia che ancora oggi ci affligge, mi presentai in uno dei saloni di Patrizia.
Appena misi piede nel suo salone capii che si, la strada era stata dura, ma che mi aveva portato in quello che era assolutamente il mio posto.
Eccomi qui quindi oggi.
Faccio il lavoro che mi piace, immersa nei miei colori e magari (sicuramente) tra qualche tempo anche nei miei tagli.
Sono cresciuta a livello morale e lavorativo.
Mi sento appagata e felice, grazie a Patrizia, per avermi permesso tutto questo, ai miei colleghi che sono come una famiglia, e ovviamente a me stessa per non avere mai perso di vista il vero obiettivo della mia vita: Fare Un Lavoro Da Amare.
Ringrazio soprattutto i miei genitori, che non mi hanno mai ostacolata e sempre sostenuta
Vorrei dare un consiglio proprio a quei genitori che pensano che fare la parrucchiera sia un ridimensionamento delle ambizioni dei propri figli:
“LASCIATE CHE I VOSTRI FIGLI FACCIANO QUELLO CHE AMANO, E NON LAVORERANNO UN SOLO GIORNO NELLA LORO VITA”